Ipnosi e disturbi Gastrointestinali Funzionali

I disturbi gastrointestinali funzionali (F.G.I.D.) sono un gruppo di sintomi fastidiosi che interessano l’intestino quali  stipsi, gonfiore, dolore addominale, spasmi, nausea, bruciore gastroepatico, diarrea.La medicina ha identificato delle Sindromi anch’esse molto disturbanti per l’individuo, le principali sono la Sindrome da Colon Irritabile, la Dispepsia Funzionale, la Sindrome da Sovra Crescita Batterica intestinale, Stipsi cronica severa.

Tali Disturbi si curano efficacemente con un percorso medico di analisi di laboratorio, idrocolonterapia, dieta, naturopatia, ma occorre anche tener conto delle implicazioni del sistema nervoso che possono peggiorare il quadro clinico addirittura causarlo.

Queste patologie possono essere trattate con maggior efficacia da un’equipe medica specialistica multi-professionale capace di lavorare sia sul piano fisico, medico che psicologico.

Il secondo cervello

L’intestino è dotato di un sistema nervoso pressoché autonomo capace di modificare la motilità intestinale in risposta alle condizioni ambientali dell’individuo, alla sua situazione psichica e ad altre variabili anche di tipo fisico, questo sistema di neuroni intestinali è connesso al sistema nervoso centrale, una parte del colon addirittura è in stretta comunicazione con il sistema libico cerebrale, che è, come dire, il cervello animale, il centro che gestisce le emozioni e le reazioni istintive ed inconsce. Queste correlazioni intestino-cervello limbico, ci permettono di comprendere perché alcune situazioni stressanti che viviamo o alcune modalità di comportamento emotivo come l’ansia, la preoccupazione, la paura, o altre emozioni viscerali, siano direttamente implicate nei disturbi funzionali gastroenterici. Ora possiamo comprendere come anche il lavoro psicologico sia importante per ridurre l’intensità di queste emozioni disfunzionali che scaricano la loro quota di energia sul sistema gastroenterico.

Il nostro studio

In effetti, nello studio che stiamo conducendo (Pasin, Dianin 2014) su soggetti affetti da questi disturbi, i primi risultati ci incoraggiano a supporre che alcune variabili di comportamento siano una costante di questi pazienti ed alcune modalità emotive subconsce possano essere messe in evidenza e portate alla coscienza solo da un intervento psicologico.

Nello studio invece in corso (Pasin, Dianin 2014) stiamo valutando le variabili comportamentali che sottendono i vari disturbi gastrointestinali, per fare un esempio, la variabile “pensare molto” cioè la tendenza a rimuginare eccessivamente ha ottenuto una frequenza altissima nel nostro campione di riferimento (89%). L’eccessiva tendenza tipica di questi soggetti affetti da disturbi gastrointestinali funzionali ad elaborare i pensieri continuamente in testa e ad impiegarci molto tempo a esprimersi, parlare, agire in modo concreto nella realtà, sembra infine la stessa modalità che usa l’intestino con il cibo. E’ noto oramai dalla psicologia che il pensiero, pur essendo una funzione straordinaria dell’essere umano, quando è usato in modo eccessivo e soprattutto con pensieri negativi ricorrenti crea più danno che beneficio, perché priva la persona di spontaneità, di libertà, di creatività e la costringe a vivere nella paura di sbagliare. Questa e altre variabili come l’eccesso di responsabilità, la tensione nervosa costante, la tendenza a sentirsi in colpa, sono state identificate come comportamenti tipici dei pazienti con questi disturbi gastrofunzionali attraverso appunto questo interessante Test self-report a 26 affermazioni molto semplici che il soggetto indica come tipiche oppure no del suo funzionamento psichico.

Una volta identificate le variabili più frequenti nei soggetti con questo tipo di disturbi saremo in grado di lavorare sui protocolli di cura e su indicazioni generali da dare ai pazienti per modificare lentamente il proprio stile di vita in modo che le persone possano assumere comportamenti ed abitudini in sintonia con il proprio corpo e con i messaggi che arrivano da esso.

Un ottimo strumento per intervenire in questo frangente è senza dubbio l’ipnosi clinica, a tal proposito sono stati fatti parecchi studi internazionali (Whorwell 1984; Barabasz 2006; Prior, Colgan, Whorwell 1990, Palson, Turner, Johnson 2002) che ne hanno mostrato l’efficacia per i disturbi gastrointestinali. L’ipnosi è impiegata innanzitutto per indurre un benefico stato di rilassamento, per ridurre la tensione nervosa ed emotiva, rallentando così le funzioni gastrointestinali e allentando gli spasmi (Beugerie 1991), riducendo la componente motoria e sensoriale della risposta gastrointestinale in pazienti refrattari ad altri trattamenti.

Per lavorare sul cambiamento delle abitudini comportamentali disfunzionali dei pazienti occorrerà infine utilizzare un ipnosi di tipo analitico che va ad agire direttamente sui traumi del passato e sull’origine delle emozioni disfunzionali che hanno permesso a certe abitudini di prendere piede nella vita del soggetto per compensare dei disagi emotivi.

Il lavoro con l’ipnosi analitica non è di lunga durata anzi, può essere molto rapida, ma la psiche ha dei tempi molto lunghi di riadattamento ad un più efficace life style e la ricerca di nuove strategie comportamentali e comunicative può diventare cruciale per la guarigione di questi disturbi abbinata al percorso di cure di medicina naturale.

Per fare il test, contribuire al nostro studio e soprattutto per conoscere meglio il vostro stile di di vita e di comportamento, inviate una mail a emanuelapasin@gmail.com lo riceverete a casa in risposta alla mail.

 

BIBLIOGRAFIA- LETTURE DI APPROFONDIMENTO

C.Tal Schaller “Igiene intestinale” Bis ed.

J.A.McDougall “Guarisci il tuo apparato digerente” Macro edizioni

B.Jensen “Intestino libero” macro ed.

Johannes Cremerius “Psicosomatica clinica”

R.Dahlke “Malattia come simbolo” Ed. Mediterranee

F. Guillain “I bagni derivativi” Ed L’età dell’acquario

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