Anoressia, adolescenza e la paura di vivere

I primi sintomi dell’anoressia nervosa compaiono nell’adolescenza, essi si manifestano con l’evitare alcuni cibi, ridurre in modo ingiustificato la quantità di nutrimento, l’irritabilità, l’ossessione per cibo e calorie, la distorsione della propria immagine corporea, il sentirsi sempre inadeguati, la chiusura in se stessi, un eccesso di attività fisica, l’amenorrea, il perfezionismo estremo, il bisogno di controllo fino ad arrivare a violente crisi di rabbia con i propri genitori o a controllare addirittura loro anche l’alimentazione. Cosa sta succedendo?

Il ragazzino (1) o la ragazzina provano dentro di loro un angoscia profonda, temono di non farcela ad affrontare il mondo, in effetti non hanno ancora l’esperienza per farlo, ma magari hanno già un corpo quasi adulto con delle aspettative interne idealizzate e poco realistiche e mediate da modelli virtuali di cui comunque vedono solo il lato che il mercato desidera mostrar loro.
Il cervello del adolescente e’ completo ovviamente da un punto di vista anatomico ma non lo è funzionalmente, lo sarà solo dopo il 23-24 anni; la loro capacità di giudizio, mancando di esperienza concreta, non si basa su dati oggettivi ma su teorie e pensieri, a questo aggiungiamo l’attivazione potente degli ormoni e dell’amigdala (2)fuori controllo senza un adeguato funzionamento del lobo frontale (3)rende molto delicata questa fase dell’ esistenza dove il ragazzo ha forti spinte interne a fare esperienze emotive ma non riesce a calcolare le conseguenze delle proprie azioni, ecco perché gli adolescenti vanno guidati dall’ adulto, vanno ascoltati e abituati a dialogare, a ragionare, devono sentire l’amore per loro, perché questo serve al loro sviluppo ma soprattutto occorre essere saldi sulle regole, sui limiti per proteggerli dai pericoli senza soffocarli e permettendo loro di parlare con gioia delle loro esperienze. Essi hanno estremo bisogno di un contenimento psicologico, un contenimento in cui percepiscano l’amore per loro, questo li rassicura molto anche se ovviamente si oppongono sempre alle regole o ai suggerimenti dei genitori, poiché uno dei compiti dell’adolescenza e’ la differenziazione dal genitore e d’altro canto uno dei compiti del genitore in questa fase è “resistere”.
Questo contenimento affettivo ed esperienzale da parte del adulto e’ fondamentale poiché gli adolescenti non lo possiedono ancora a livello di strutture cerebrali e grazie a questo supporto contenitivo dei genitori ( ascolto, dialogo, controllo, protezione da esperienze estreme e risolutezza) riusciranno a creare le connessioni di controllo del lobo frontale.
Ma non tutti gli adolescenti sono temerari alcuni si chiudono per paura di affrontare il mondo e si irrigidiscono sulle loro posizioni teoriche senza darsi la possibilità di sperimentare la realtà, dando avvio a sindromi come per esempio quello dell’anoressia nervosa. Questa sintomatologia e’ quindi un eccesso di autocontrollo su di se’ che fa sentire al ragazzo una sensazione straordinaria di estremo potere, un potere che è tuttavia solo un’illusione che maschera una paura profonda di non farcela. È’ come mettersi la tuta da Superman e credere di saper volare, ma se ti butti, non voli, ti schianti e basta.
Alcune persone che si ammalano di anoressia in adolescenza e non vengono adeguatamente trattate con la psicoterapia per uscire dal tunnel della paura del mondo, rimarranno con questa sofferenza tutta la vita e si limiteranno sempre nelle loro esperienze affettive, accetteranno o imporranno situazioni affettive non equilibrate. Fortunatamente la mente e’ la parte più plastica che possediamo e possiamo modificarne i meccanismi fino a tarda eta’, basta volerlo e mettersi d’impegno con una seria psicoterapia per vincere le cattive abitudini mentali.
Per quanto riguarda gli adolescenti, la mia esperienza clinica mi ha fatto comprendere quanto sia fondamentale intervenire nei ragazzini fin dai primi sintomi per evitare che il meccanismo ossessivo e negativo si stabilizzi e prenda un posto stabile nel funzionamento della mente del ragazzo, pertanto consiglio ai genitori, ai primi sintomi di portare il ragazzino dal un terapeuta preparato sia umanamente che clinicamente, perché il trattamento durerà meno e sarà più efficace.

NOTE

(1) sempre più maschi stanno si stanno ammalando di anoressia
(2)L’amigdala, o corpo amigdaloideo, è una parte del cervello che gestisce le emozioni e in particolar modo la paura, la rabbia, il piacere.
(3) lobi frontali : parte del cervello deputata al controllo di tutte le funzioni cognitive e delle scelte comportamentali umane. È’ una sorta di sistema supervisore che raccoglie i dati da tutto l’encefalo e decide sulla base delle memorie immagazzinate quale può essere il comportamento migliore in una particolare situazione.

BIBLIOGRAFIA
Il cervello degli adolescenti di Frances E. Jensen, Amy E. Nutt

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