Chagall e la libertà interiore

Attraverso la sua arte ogni artista esprime non solo sé stesso ma anche il suo mondo, esterno ed interno e entrando nelle sue opere, osservandole dal vivo, possiamo partecipare all’essenza della sua esistenza, del suo daimon, percepire il messaggio che con la sua vita e la sua opera ci ha trasmesso più o meno consapevolmente. Chagall è uno di quei pittori che ci muovono dentro un turbinio di immagini e di ricordi di bambini, di fiabe, di personaggi, ma anche la passione, la musica, l’istinto, la leggerezza, l’amore per una donna, il senso sacro dell’esistenza al di là di ogni religione.

Egli lo fa rovesciando intere città, facendo librare in volo animali senza ali, creando chimere così ironiche da dimenticare la loro spaventosità, sostituendo le teste degli uomini con quelle di animali, rovesciando la croce di Cristo per farla resuscitare, confondere i piani del reale e dell’irreale fino a farci vedere la morte della sua Bella come una scivolata felice in slitta.

Personalmente ho incontrato per la prima volta un’ampia collezione della pittura di Chagall (più di 130 opere) quest’anno in mostra a Verona “Il mondo sottosopra“ fino al 10 luglio 2011.

La visione dal vivo dei suoi quadri e disegni è capace di nutrire l’animo umano di meraviglia, di sacro e di ironia, stimola la psiche a spostarsi da un punto di vista banale per vedere le cose con la dimensione emotiva che hanno, che è poi quella più reale. Ecco che la figura umana è più grande degli edifici, le case sono dipinte oblique e sembrano cadere o spostarsi, i cavalli sono colorati di rosso e di blu come nelle fiabe, nelle pance dormono gli embrioni che già ci parlano con gli occhi, pesanti mucche volano in aria, il toro banchetta come Dioniso, i violinisti suonano sui tetti, le fanciulle si sposano con uomini-capra e gli sposi volteggiano leggeri sorretti solo di felicità. Non è così forse nella nostra psiche? Quante volte una persona che amiamo occupa tutto il nostro immaginario e la potremmo dipingere più grande di tutto il resto che ci circonda? E quante volte sentiamo un’emozione dentro così vera ed istintiva che ci rende simili ad un animale piuttosto che con un’educata figura umana? Come sostiene Viktor Misiano, Chagall riconosceva nella sua opera visionaria e irrazionale, una solida struttura nascosta, e forse essa ci è svelata, non solo a livello collettivo, perché esprime l’epoca in cui egli ha vissuto, ma anche in modo personale: come per magia ognuno di noi attraverso i colori e le forme di Chagall, ha la possibilità di rovesciare per qualche istante la propria visione della vita, la propria giornata, magari noiosa, triste o troppo frenetica, farci una sana risata, tagliare i pezzi incollarne altri e far volare oggetti o persone, far cantare un galletto per vedere cosa succede o chi si sveglia dal torpore, mettere la coda da sirena ad una collega, per alleggerire il carico o semplicemente per dar voce ad un intensa emozione che si prova ma che non ci è permesso di esprimere. Chagall è terapeutico per noi contemporanei, per il nostro modo di vivere sempre più anoressico di anima, talora così pesante di violenza e di potere di negatività, che un tuffo nel mondo fantastico di Chagall ci può solo purificare da questa epidemia silente, che subdola, ci invade da dentro.

Certo Chagall non aveva bisogno, come Matisse e Klee, di analizzare i disegni dei bambini, perché era un “savio infantile” o come si definiva lui stesso un “consapevolemente inconsapevole”, lasciava semplicemente correre la sua fantasia figurativa e la cavalcava allegramente come un bimbo quando su un cavallo a dondolo galoppa tra paesaggi di fiaba della sua immaginazione.

Quel mondo dell’immaginario è il mondo che lo salvò quotidianamente dai tempi duri, dalla guerra e dalla persecuzione, dal dolore, dalla morte e gli permise di vivere liberamente la sua immensa passione per la vita, certamente non gli risparmiò la sofferenza ma forse riuscì a rovesciarla per vedere in cosa si poteva trasformare.

La sua opera è il manifesto della libertà interiore, del potere sublime dell’immaginazione. Nonostante tutto ciò che ci appesantisce nel quotidiano, nella storia, nella politica, nella morale e nelle religioni abbiamo la possibilità di accedere al mondo immaginale che è ricco di umanità. Chagall stesso diceva “E’ libero soltanto quel cuore che ha una sua logica e ragione” ed egli ha avuto un cuore siffatto, ma anche l’ardito coraggio di manifestarlo, permettendo a tutti un rovesciamento di prospettiva sul reale. La logica del cuore è una logica sempre controcorrente che incontra sulla strada della propria espressione non pochi sottrattori, ma abbiamo forse alternativa a realizzare quello che siamo con il cuore, qualsiasi sia il prezzo da pagare?

Qualsiasi sia la scelta che possiamo fare nella vita, di vivere la nostra logica del cuore oppure di rinunciarvi per qualcos’altro, Chagall ci ha regalato una finestra: il confine tra l’interno e l’esterno, tra il macrocosmo e il microcosmo, un pertugio per guardare nell’Altro Regno, dove c’è tutto ciò che l’anima vuole, il Regno delle infinite possibilità di trasformarci, della gioia nonostante le preoccupazioni, della capacità di volare pur tenendo i piedi ben saldi per terra.

Bibliografia

Mrc Chagall “La mia vita” edizioni SE

C.G. Jung “Coscienza, inconscio ed individuazione” edizioni Boringhieri

“Marc Chagall. Un maestro del ‘900” catalogo mostra di Torino 2004

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *