La vita di coppia secondo Thich Nhat Hanh-8 PASSO- “la fedeltà”

“La fedeltà è una questione di vitalità”. Thich Nhat Hanh dice che non puoi vivere una vita con la paura che l’altro ti tradisca e neppure desiderando altre persone sessualmente o affettivamente, perché se sei in queste due situazioni non stai vivendo in modo “vitale” stai semplicemente sopravvivendo in una situazione che non ti rende completamente felice, e ne devi essere cosciente.

E’ importante aver fiducia nel proprio partner, ma per aver fiducia in lui, occorre che abbiamo piena fiducia di noi stessi, del nostro amore e della nostra capacità di essere felici anche senza di lui. In sostanza si torna sempre al punto di partenza, dove c’è paura, e questa paura non viene risolta insieme, dove non c’è fiducia, non c’è amore, c’è mera soddisfazione di bisogni, una vita di mendicanti di bisogni, di mendicanti d’amore, di sesso, di sostegno, di qualsiasi cosa ci serva in quel momento. Anche se ci concediamo tutto ciò che ci serve, scopriamo infine che a breve torniamo spenti: quella non è una vita in cui ti senti vitale e creativo. Quindi se siamo arrivati qui, è buona cosa averne consapevolezza e ritornare a cercare la strada del volersi bene e dell’essere felice per se stessi e non attraverso l’altro. Thich Nhat Hanh nel suo libro[1], da cui ho tratto questi suoi insegnamenti, collega la fedeltà all’arte di generare la felicità, ma io ho bisogno di fare un passo oltre, perché essere fedeli al partner ha in sé un ulteriore segreto.

Essere fedeli al partner è essere fedeli al proprio amore per lui, ma è anche essere fedeli a noi stessi: se amiamo veramente il partner gli diamo tutto il nostro amore, siamo vitali, se lo amiamo e sentiamo che lui non ci ama più, ciò ci toglie piano piano energie, semina una profonda infelicità in noi, occorre aver rispetto per noi stessi e fare una scelta consapevole, sapendo che se decidiamo comunque di stare insieme sarà una sopravvivenza, non una vita “vitale”.

Se invece non amiamo più il partner e lui ci ama, occorre essere ancora onesti con noi stessi e prendere un’altra strada, anche se ciò produce sofferenza nell’altro, non sarà mai come il dolore che produciamo in un partner che non sa di non essere amato o tradito. Poiché per la legge dell’equanimità io sto creando grande sofferenza nell’altro senza che lui lo sappia e se ne possa occupare.

In sostanza la fedeltà al partner indica un’onestà profonda nei nostri confronti, senza la quale non possiamo essere vitali, ci ridurremmo a sopravvivere come zombi con poca energia o con una marea di palliativi da cui succhiare sangue ed energia psichica, senza aver più la capacità di generarla per noi e per gli altri.

Vivere senza amore facendo finta di vivere nell’amore, è una delle condizioni umane più tristi che esistano, essa porta alla perdita dell’anima o a varie forme di compensazione altrettanto tristi e poco equilibrate.

Siamo giunti alla fine di questo piccolo scritto, contenente qualche idea su cui riflettere per migliorare la nostra idea di coppia e soprattutto la nostra pratica nello stare in coppia realmente. Vi auguro di praticarle con entusiasmo e amore. Vi invito infine a fare questo piccolo esercizio con il vostro partner e sentire cosa succede:

 “Siediti vicino per un quarto d’ora al tuo partner mentre dorme e e guardalo senza fare altro. Accarezzalo con lo sguardo e sentirai nascere dentro di te una tenerezza infinita, un amore profondo, una gratitudine immensa, impara ad offrirgli la tua piena presenza”

 

scritto in Verona il 31.12 2017 da Emanuela Pasin

per appuntamenti tel.333.9679689

www.emanuelapasin.com

[1] Thich Nhat Hanh “Sono qui per te. Per una relazione d’amore duratura e consapevole” terra nuova edizioni

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