Migliorare il proprio dialogo interiore
Tutti gli esseri umani hanno un dialogo interno con loro stessi di cui spesso non sono consapevoli. Questo dialogo è una sorta di abitudine mentale che apprendiamo da bambini e che si modifica nel corso della vita, è un processo inevitabile e sostanzialmente positivo.
Tuttavia quando le persone hanno un dialogo molto negativo con loro stessi ciò diventa fonte di malessere, irritazione, risentimento, rabbia, tristezza, in sostanza ci riempie di sentimenti negativi che si riversano sul nostro tono dell’umore e sulla salute del corpo. E’ possibile migliorare questo dialogo attraverso la consapevolezza, cioè rendendoci conto del tipo di parole che abitualmente usiamo con noi stessi.
Alcune persone hanno un dialogo molto severo con se stessi, molto giudicante, diciamo che sono abitati da un “Giudice Interno” terribile. Questo dialogo o meglio questo inconsapevole rimprovero interno a volte è persino svilente, mortifica, offende continuamente per ogni azione che sbagliamo o che non facciamo secondo le nostre aspettative il giudice dice”non sei capace, vedi sei un fallito, ma come hai potuto, non vali niente…”. Se vivessimo con una persona così, la nostra energia sarebbe a zero come la nostra autostima, poiché questa modalità di interagire comporta una notevole frustrazione e sofferenza nella persona.
Altre persone hanno l’abitudine di percepirsi come vittime del loro stesso destino, del sistema sociale, di altre persone, del posto di lavoro, in questo caso diciamo che sono abitati da un “ Bambino infelice” e si ritrovano a dire: ” ecco anche questo ce l’ha con me, sono tutti aggressivi con me, io non ho fatto niente per meritarmi tanto, io non ne ho colpa, non è giusto, sono innocente, dovrebbero….”. Anche questa modalità, apparentemente innocua, porta con se’ risentimento ma anche tristezza, delusione, diffidenza, difficoltà nelle relazioni e infine chiusura e sfiducia.
Altre persone hanno una volontà molto forte, sono abitati da un “Capo dispotico“, se passiamo la nostra giornata a darci istruzioni del tipo: “devi fare questo, devi fare assolutamente quest’altro, devi essere così, devi comportarti così…” è come se avessimo accanto un despota che ci obbliga a fare tutto ciò che vuole. Immaginate come sarebbe vivere accanto ad un capo così, sempre? Sarebbe molto faticoso. Invece a volte siamo noi stessi che ci trattiamo così. In questo modo il potere della nostra mente è eccessivo, non ci permettiamo di ascoltare, di provare piacere, di essere più istintivi, di provare amorevolezza e compassione per noi stessi e per i nostri limiti.
Ci sono infiniti modi di rapportarsi con se’ stessi, come state ben capendo, anche un dialogo interno che porta alla remissività o alla passività della persona come per esempio: ” attento, non fare questo perché potresti sbagliare, potrebbero giudicarti male, stai zitto, non dire ciò che pensi potresti offendere…” comporta, come potete immaginare, una solitudine estrema, isolamento, sfiducia, disistima e può arrivare persino a creare un falso Se’, perché non ti dai mai la possibilità di esprimere veramente ciò che sei e ciò che pensi. In questo caso diciamo che siamo abitati da un “Genitore apprensivo”.
I modi di dialogare con se stessi sono molteplici, tu quale credi di avere? A volte usiamo persino un dialogo che risulta dalla somma di più atteggiamenti messi insieme, a seconda dei casi emerge in noi il bambino infelice, il giudice terribile, il genitore apprensivo o il capo dispotico…e chi sa quanti altri modi che abbiamo acquisito nel tempo, di sicuro faremmo fatica a sopportare una persona reale con questo atteggiamento nei nostri confronti. Perché allora accettiamo in noi stessi queste modalità e soprattutto perché le parole che diciamo a noi stessi sono pure peggiori di quelle che usano gli altri quando ci trattano male?
Scoprire i meccanismi interni che animano questi atteggiamenti è un lungo viaggio stupefacente che ci permette di diventare delle persone migliori e più serene con noi stessi. Nella mia esperienza clinica per modificare queste cattive abitudini mentali mi servo anche di alcune sedute di ipnosi poiché con questa tecnica la consapevolezza è immediata e il risultato positivo è più rapido nella vita quotidiana.
Il primo passo è rendersi conto che dialogo interno abbiamo allenato nel tempo e quali conseguenze negative ha nella nostra vita, esso per esempio può farci vivere preoccupati ( giudice interno) , insicuri ( genitore apprensivo), ansiosi (capo dispotico), aggressivi ( bambino infelice).
Le parole sono come dei semi che piantiamo dentro di noi e negli altri, questi semi se vengono innaffiati ogni giorno con la stessa modalità di comunicazione, possono diventare idee distruttive o benefiche a seconda che le nostre parole siano positive, di speranza, di affetto o svalutative, negative, distruttive. Le parole che usiamo quotidianamente con noi stessi fanno la differenza, cambiare il nostro dialogo interiore significa vivere il nostro potenziale ad un livello più alto, usare le nostre risorse con maggior soddisfazione ed avere una comunicazione più efficace con gli altri.
Il cambiamento parte sempre da noi stessi, se cambiamo il nostro atteggiamento interno cambia l’ambiente in cui viviamo, le persone cambiano atteggiamento nei nostri confronti e si può vivere molto più serenamente.
Dr.ssa Emanuela Pasin
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