Il lato oscuro delle donne di potere

Sempre più donne occupano posizioni di potere che anni fa erano occupate dai maschi, sono dirigenti, imprenditrici, politici, ministri, presidenti, capi reparto, primari e quant’altro, le donne al potere funzionano egregiamente, intelligenti e appassionate del proprio lavoro ottengono straordinari risultati negli affari. Succede tuttavia che molte di loro, ad un certo punto della carriera, accusano un’inspiegabile infelicità ed una profonda solitudine nella vita affettiva. Talvolta hanno problemi e conflitti con mariti e con i figli, possono sviluppare depressione, aggressività, irritabilità ed altri comportamenti che producono un certo isolamento dalle relazioni sociali oltre che sofferenza psichica.

Le donne al potere che presentano questo tipo di disturbi, si dice, in termini psicologici, siano possedute dall’Animus, cioè dalla loro parte maschile, che tutte le donne devono avere, ma naturalmente esso non deve eccedere, rischiando così di soffocare la componente femminile, cioè l’Anima (1). L’emergere di questi disturbi è un segnale importante che non va sottovalutato che anzi può diventare l’inizio di un’importante trasformazione.

Le donne Animus, si riconoscono perché sono incerte nei sentimenti (2), spesso spietate e acide, questo capita sempre quando sono scarsamente consce del loro maschile interiore. Spesso, per avere meno problemi si accompagnano a mariti o compagni fragili o finiscono per depotenziarne le loro abilità, dominandoli o controllandoli completamente finché questi non si stancano o peggio, si rassegnano.

L’Animus tende ad appropriarsi anche del lato emotivo della personalità, dando vita ad una freddezza sentimentale, priva di empatia, come un elefante in un negozio di porcellane, le frasi più carine di queste donne, hanno semplicemente l’aria di coltelli affilati che sarebbe auspicabile non riceverle affatto.

Finché la donna animus non acquisisce consapevolezza del suo lato maschile, di come esso agisca in lei, resterà sentimentalmente repressa cadendo prima o poi nelle grinfie dell’Animus con conseguenti infinite tragedie nella sfera sentimentale.

Quando l’Animus prevale in modo così inconsapevole si dice che tali donne hanno, per così dire, la barba. Simbolicamente la barba corrisponde ad un chiacchiericcio, inconscio e cieco che spesso contraddistingue le donne Animus. Si tratta di un modo di parlare che esce dalla bocca di una donna quando a parlare non è veramente lei, ma l’Animus. E’ un parlare che può nascondere veri gioielli in mezzo a tanti rifiuti, ma lei è tristemente inconsapevole sia dei preziosi, che dei rifiuti che emette (3).

Un’altra indicazione che vi farà capire che siete di fronte ad una donna posseduta dall’Animus consiste nel sentirvi sfiniti dopo qualche ora di lavoro con lei, essa infatti ruba inconsapevolmente vitalità alle altre persone. La donna Animus è insomma una sorta di vampira, quando le si sta accanto si ha la sensazioni che ti succhi energie. Questo accade perché essa ha un’atrofia della propria sfera affettiva, è come se il cuore le si fosse congelato. Ma anch’essa ha pure bisogno di una vita emotiva e così tende a prenderla ovunque senta che ce n’è in abbondanza. Un Animus così negativo soffoca tutto ciò che è veramente femminile in rapporto alla vita, pertanto le donne intorno a lei (non meno gli uomini) non se la passano affatto bene, si sentono demotivate, represse, arrabbiate, se non stanno in allerta, finiscono per trovarsi con una autostima sotto i tacchi, se ancora azzardano metterli.

La donna Animus, soprattutto quella in carriera, si sente in uno stato pseudo divino, in cui può fare tutto, ma questa è in un’inflazione dell’Io, ha un ruolo di grande potere, può essere manager o a capo di qualcosa, anche della famiglia, ha bisogno comunque e sempre di dominare: da consigli su ogni tipo di argomento, ha un atteggiamento direttivo più o meno mascherato da toni gentili e seduttivi, al quale è ovviamente quasi impossibile sottrarsi per la posizione che ricopre.

Essa sa cosa è giusto fare e cosa no, pensa di essere nella posizione di poter dispensare consigli a tutti, su molti argomenti anche se non di sua competenza, compresa la sfera emotiva, inutile aggiungere che, a causa di ciò sa rendersi veramente insopportabile. Il potere del resto riempie in lei il vuoto lasciato da una carenza d’amore. Jung diceva saggiamente “Se domina l’amore non c’è volontà di potenza, se domina la potenza non c’è amore. Uno è l’elemento d’ombra dell’altro” .

La donna Animus inoltre ha una esagerata carica emozionale che di solito reprime elegantemente, ma che in situazioni di stress emerge con una bella scenata isterica o in comportamenti punitivi inconsapevoli, come tradimenti, ripicche o mobbing. In questi momenti, l’Animus nella donna si scatena, con un atteggiamento aggressivo inconsapevole ed una carica emozionale esagerata, a differenza dell’Anima che produce stati umorali più sottili e tende a reprimerli. L’Animus predilige fare atti di forza, tipici appunto dell’uomo.

Essa è sostanzialmente una donna del “fare”: chiede sempre cosa si deve fare, anche in terapia. In realtà non è detto che il fare salvi una situazione, talora la può addirittura complicare. Il problema è che la donna Animus utilizza il fare anche nei sentimenti dove occorre concentrarsi sul sentire. Essa sostanzialmente funziona di cervello, anche in questioni dove, solo la sensazione e il sentimento sono in grado di dare le risposte e non certo la ragione.

Il punto debole della donna Animus è la sua interiorità, essa infatti può andare soggetta ad alcuni disturbi psichici come insonnia, depressione, attacchi d’ira, ossessioni, dipendenze. Questo perché, come abbiamo detto, è una professionista impeccabile ma ha una coscienza egoica alquanto debole, è incapace di far fronte all’inconscio, teme di esserne sopraffatta non ne comprende le dinamiche e le leggi, non si fida della sua parte femminile, dei suoi segnali e dei suoi movimenti e annega miseramente in essa, quando invece per una donna, tale parte dovrebbe essere il suo habitat naturale.

La donna animus è inoltre dotata di un giudice interno terribile. E’ un’autentica perfezionista, non solo con gli altri ma, ahimè soprattutto con se stessa. Non ammette errori, si giudica in modo rigido, non si considera mai all’altezza dentro di sé e non è per nulla tollerante con le proprie debolezze, per questo deve sempre dimostrare all’esterno di essere forte. Essa cerca di far valere il suo ruolo, di persona di potere e d’encomiabile valore, nascondendo tutto il resto.

Essa si distingue infine dalle altre donne, perchè di solito è impaziente ed impulsiva. L’Animus la spinge a prendere subito una decisione, non sta nella situazione ed osserva, ascolta, annusa, come una gatta, prima di agire, non è in sintonia con la naturalezza femminile che attende paziente che la cosa si realizzi o si muove osservando ed utilizzando ciò che ha disposizione..

Se tuttavia un giorno sentirà dentro di lei una strana sensazione, simile ad una cavalla che scalcia impaziente, è molto probabile che sia finalmente arrivato il momento di cambiare. E’ in atto una gravidanza psichica, cioè le sta succedendo qualcosa che la potrebbe salvare. A questo punto si delineano due vie: se la donna Animus, in preda al panico e all’irrequietezza, deciderà subito, come fa di solito, di reprimere questa “brutta” sensazione in qualche modo senza darsi il tempo di ascoltarla, qualsiasi decisione potrebbe essere un vero e proprio aborto che ammazza la nuova creatura. Se invece intuisce che è tempo di comprendere ed accettare che esiste una parte di sé che ancora non conosce e che la spaventa, cioè l’Anima, il femminile, il lunare, l’ignoto, l’inconscio, l’inspiegabile, allora potrà iniziare un percorso che la renderà una donna completa, un capo lungimirante e profondamente umano senza dover per questo rinunciare all’efficienza e al profitto.

Note

1 C.G. Jung “La struttura dell’inconscio” 1919-1966 Opera 7 Bollati Boringhieri

R.K. Papadoupolos “Manuale di psicologia Junghiana” 2009 Moretti e Vitali

2 M.F.R. Kets de Vries “leader, Giullari ed impostori. Sulla psicologia della leadhership” 1993 Raffaello cortina Editore

3 M.l. Von Franz “ Animus e anima nella fiaba” ed. Magi, Roma

Bibliografia

M.F.R. Kets de Vries “Leader, Giullari ed impostori. Sulla psicologia della leadhership” 1993 Raffaello cortina Editore

C.G. Jung “La struttura dell’inconscio” 1919-1966 Opera 7 Ed. Bollati Boringhieri

R.K. Papadoupolos “Manuale di psicologia Junghiana” 2009 ed Moretti e Vitali

M.P. Morelli “Parole incrociate. Storie di gente che ce l’ha fatta” 2007 ed. Gli specchi Marsilio

M.l. Von Franz “ Animus e anima nella fiaba” 2009 ed. Magi, Roma

Maiolo T.“Donne che odiano le donne” 2010 Mondadori

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