Il nostro lato oscuro

Vi è mai capitato di provare un’antipatia potente per una persona, provare sentimenti ed emozioni così forti di fastidio o di odio o di rabbia per lei che vi stupite di voi stessi? Secondo la psicologia analitica siete di fronte ad una persona che rappresenta in carne e ossa la vostra Ombra, cioè la parte di voi che ripudiate, che vi sembra così inutile ed insopportabile da non valer la pena vivere a livello cosciente. Così la vostra Ombra viene rinchiusa nei meandri più oscuri dell’inconscio. Come una bestia orribile e cattiva che viene imprigionata nei sotterranei di un palazzo, poiché se uscisse, senza essere stata addestrata, chissà quali terribili violenze perpetuerebbe. E’ nascosta così bene che dimentichiamo di averla, solo raramente quando udiamo l’eco soffocato del suo terribile urlo dentro di noi, magari vedendo una persona che ce la richiama, allora sussultiamo e ci auto-rassicuriamo che tutto è perfettamente sicuro e che nessuno la scoprirà, poi tutto torna come prima rapidamente. Si pensa che ciascuno di noi possieda un lato oscuro che, se siamo esseri evoluti spiritualmente esso viene espresso con equilibrio, ma nella maggior parte dei casi lo reprimiamo perché lo si teme e non lo si controlla del tutto. L’ombra è il nero della nostra personalità, il fango delle paludi, l’oscura stanza in cui non si sa cosa si trova è come entrare nel caos primigeni, è il regno dell’oltretomba, dove potremmo essere assassini, truffatori, tiranni, distruttori, bruti o lusinghieri, stupratori, razzisti, diaboliche, cattive e seduttrici spietate… Talora l’ombra emerge in persone insospettabili proprio quando è potentemente repressa in ogni suo aspetto anche socialmente accettabile. Si dice allora che la persona è posseduta dall’ombra e diventa criminale pensando di essere nella piena ragione e senza provare il benché minimo senso di colpa. L’ombra tuttavia è molto importante per la vita umana perché apre lo spazio alla creatività personale, essa è la prova che esistiamo e che siamo unici, racchiude i nostri peculiari principi, le nostre passioni che coagulano la nostra energia vitale. Una delle fasi più importanti della psicoterapia è quella di entrare in contatto con la nostra Ombra: innanzitutto accorgersi che esiste e come si chiama, poi cominciare ad accettarla e a comprenderla nella sua natura, nella sua origine, e infine, dopo aver fatto tutto ciò capire come utilizzarla nel modo più sano possibile, in un modo non distruttivo. Per esempio è indispensabile nella vita possedere un sano egoismo, una certa capacità di recidere dei legami che fanno male o che ci producono danno, una capacità di attirare a sé le persone che ci piacciono, un senso di giustizia e di protezione, usare quindi degli aspetti dell’ombra a favore dell’adattamento e della sopravvivenza e non in modo malvagio verso noi stessi o verso gli altri. Se questo dar valore all’ombra nella sua parte più significativa e più profonda, non viene fatto essa si scinde dall’Io e compie azioni indipendenti di cui non ne abbiamo ne il controllo ne la consapevolezza, ma ne siamo ovviamente responsabili. L’ombra diventa l’omicida e il suicida dentro di noi e ci distrugge o ci manda in depressione, deprivandoci così di tutta l’energia vitale, della libido, se non riusciamo ad integrarla e a darle una parte utile nella nostra vita possiamo stare male con noi stessi. I percorsi di psicanalisi servono anche a questo, ad integrare l’ombra della personalità, infatti per entrarvi ad esplorarla occorre sicuramente una guida sicura e una scintilla di luce, cioè quel qualcosa in più che ci permette di avere il coraggio di guardarla in faccia e di affrontarla. Come fece Eracle attraversando il mare di notte sulla tazza del Re Sole, con la forza e il coraggio del leone la cui pelliccia veste sempre. Se l’ombra si espande al collettivo, cioè molte persone vengono coinvolte e possedute da archetipi negativi instillati da un pensiero, da una leadership, da una filosofia o da una religione, allora si ha un evento di grande distruzione e sofferenza come lo fu per esempio la Shoah, un delirio collettivo riguardante il potere assoluto e la razza pura, o le persecuzioni e i roghi delle streghe nel medioevo o dei liberi pensatori e scienziati dopo. L’ombra e la paura sono strettamente correlate, noi stessi abbiamo paura delle nostre parti sconosciute che pensiamo di non poter controllare, se l’ombra è collettiva la paura diventa terrore collettivo e talora panico. Pertanto prenderci cura della nostra Ombra ci renderà delle persone migliori e ci darà quella profondità tipica delle persone consapevoli, ci renderà più tolleranti nei confronti degli altri, ci renderà uomini e donne più veri e più presenti.

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