Donne Afrodite

La bellezza, com’era noto fin dall’antichità, ha la capacità di rasserenare l’anima e di riempire di emozioni la vita. Come oggi, anche un tempo, la bellezza era legata al successo, al denaro e al potere, ma esisteva un Nume, una divinità che ne garantiva l’armonia: Afrodite.

Afrodite, o Venere per gli antichi Romani, era una divinità molto potente, non era la dea dalla bellezza effimera e superficiale, come secoli di storia e di repressione religiosa hanno cercato di farci credere. Essa non potrebbe rappresentare ai giorni nostri la dea delle passerelle di moda dove sfilano ragazze efebiche e affamate in cui sembra essere più di casa la morte che la vita perché alla bellezza dell’abito non corrispondono le forme armoniche e morbide caratteristiche del femminile.

Afrodite è la dea della bellezza e dell’amore insieme, due passioni per lei indissolubili. L’essenza della sua sensualità non è volgare o egoistica, non cerca il potere o il denaro, è ricca, vibrante, raffinata, curata in preziosi dettagli sia nella conoscenza intellettuale come nel corpo, il suo amore è profondo e il suo tormento autentico.

Il suo messaggio è una danza di gioia, è un girotondo con i bambini, è il piacere nelle piccole dolcezze di ogni giorno, è nel fare l’amore con intensità totale in cui corpo e anima danzino all’unisono.
La sua sensualità si diffonde anche con essenze profumate, con la cultura e l’intelligenza, con gesti leggeri con la gentilezza e la delicatezza di chi ha un cuore capace di sentire l’altro. Ama l’oro e lo porta al collo o alla cintura ma per dar valore al corpo e all’anima perché anche gli altri possano godere della sua luce divina ed eterna, non è certo l’oro nascosto nei cavò e sorvegliato da militari quello per cui si muove. Ama la poesia, i tessuti e i ricami fatti con la passione per l’incanto, non si presenta mai completamente nuda, ama gli oggetti unici e preziosi, il cibo e il vino preparato con cura ed arte e dal gusto ricercato. Il suo amore è un alchimia di raffinate abilità, è un dono per i sensi, un inno alla vita e all’armonia che l’uomo è capace di creare, tanto perfetta e bella da metterci dentro una scintilla del divino. Afrodite non è in alcun modo sconcia o volgare, crede nella bellezza delle cose e dell’anima delle persone poiché è essa stessa una forza vitale e rigenerante. Afrodite è la dea delle gioie della quotidianità, senza le quali non riusciremmo a sopravvivere. E’ la dea che crede che l’esperienza del corpo sia fondamentale per ritrovare l’unità dell’individuo, ogni espressione della realtà del corpo è approvata da lei, purché sia autentica e le sia attribuito il sacro valore che possiede. Con lei un’emozione può essere intensa e insieme estremamente sfumata perché il percorso che richiede questa abilità espressiva è la scoperta di ciò che si prova dentro di noi e la ricerca di come si possa esprimerlo nel rispetto dell’altro e della vita, in un amore che dona sé stesso e le sue parti migliori per dar gioia all’altro, non per avere un potere su di esso.

Afrodite ha un’intelligenza profonda per le relazioni umane senza la quale non ci potrebbe essere né contatto né scoperta dell’altro. Non seduce l’altro traendolo a sé con l’inganno, come fanno le Sirene, per poi distruggerlo, lo ama potentemente anche per un solo attimo ed in questo è la sua forza.

La differenza tra una donna ispirata da Afrodite e una che si limita ad usare una strategia di seduzione, risiede nella conoscenza di sé e nella fluidità della sua anima, capace con la sua dolcezza interiore sia di far giocare e ridere un bambino, sia di riempire di sensualità il cuore dell’ uomo che ama con la luce del suo sguardo.

BIBLIOGRAFIA

Ginette Paris “La rinascita di Afrodite” Moretti e Vitali ed.1997

Evaristo Eduardo de Mirando “Corpo. Territorio del sacro” Ancora 2000

Elena Liotta “A modo mio. Donne tra creatività e potere” Ed. magi 2007

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