Adolescenti precoci: come prevenire la devianza

L’adolescenza è sempre stata un’età particolare, in cui si forma la personalità dell’individuo, e porta con sé notevoli variazioni ormonali e i rapidi cambiamenti neurologici che avvengono nel cervello. In poco tempo i tuoi adorabili figlioletti li vedi trasformarsi in personaggi che non sai più come prendere e che non esitano ad evitare di salutarti o addirittura di insultarti con una tale facilità da rimanerci di stucco, ti sembra di non riconoscerli più. Non facciamone una tragedia è solo una fase, in cui ci sfidano e che a noi adulti fa anche bene, ci mette a dura prova e ci rinforza.

Certo occorre che i genitori mantengano nervi saldi e affrontino la sfida con simpatico affetto e determinazione senza mai mollare la presa tra dialogo, attenzione e risolutezza.

Un interessante studio svolto a nelle scuole dal collega Mario Polito, può esserci di aiuto per comprendere e prevenire i fattori di rischio che possono portare gli adoloscenti ad adottare comportamenti devianti. Lo studio ha coinvolto 3000 soggetti tra adolescenti, genitori e docenti con dei questionari che hanno messo in luce alcuni importanti fattori di rischio di devianza che vorrei elencare. Quando questi fattori sono presenti nei ragazzini è più alta la probabilità di devianza e quindi meglio stare all’erta e seguirli maggiormente:

  • Tedenza a mentire
  • Chiusura e mutismo
  • Voler ottenere obiettivi in fretta senza sforzo ( es. avere la pretesa di farsi comprare un oggetto che costa molto senza alcun impegno da parte loro)
  • Annoiarsi sui banchi di scuola e scarso o nessun interesse per gli argomenti (percentuali altissime)
  • Mancanza di stima per gli insegnanti
  • Volgarità verbale
  • Comportamenti rischiosi che sfidano le regole per farsi notare/accettare dai coetanei

Questi fattori di rischio cominciano a farsi sentire già alle scuole medie e aumentano nelle scuole superiori, ciò significa che già dai 12-13 anni possiamo notare tali comportamenti e muoverci per prevenire la devianza adolescenziale. All’età di 12-13 anni i ragazzini funzionano con meno razionalità e con maggior impulsività dei ragazzi più grandi, nei quali invece i lobi cerebrali frontali cominciano a strutturarsi, essi riescono a ragionare con maggior dettaglio, ecco perché nel periodo delle scuole medie è importante che i genitori siano molto attenti e dialoghino con i figli anche se è difficile farsi ascoltare: i ragazzini sono cosi presi dai loro impulsi e cosi ostinati dalle loro idee che sembra tutto inutile; non perdiamoci d’animo e continuiamo a seminare perché è proprio a quest’età che abbiamo a disposizione il terreno più fertile.

L’età più difficile dell’adolescenza sembra essere tra i 15 e i 17 anni ( ovviamente è soggettivo, questa è solo una statistica) poi il tornado piano piano si placa, il cervello matura sempre più, aumenta la sua complessità e la capacità neurologica di gestire e controllare le emozioni, a quel punto i ragazzi si possono coinvolgere in ragionamenti e stimolarli nell’avere una loro opinione, si responsabilizzano maggiormente, e diventa anche molto bello relazionarsi con loro, a volte hanno una sensibilità e delle idee geniali ed innovative che stupiscono anche noi adulti e cambiano i nostri schemi rigidi.

Un altro risultato interessante che emerge in questo studio, è che il rischio di devianza negli adolescenti è maggiore quando nella famiglia è presente un tipo di comunicazione aggressiva, discordanza tra i coniugi ( uno dice una cosa al ragazzo l’altro ne dice un’altra, senza che ci sia una linea comune tra i due) oppure passano messaggi di svalutazione e derisione tra i coniugi, questo crea sofferenza e confusione nei ragazzi e soprattutto i genitori perdono autorevolezza.

Quindi è sempre opportuno avere un dialogo di coppia sui figli decidere insieme, e dare l’idea che c’è compattezza tra le risoluzioni che vengono proposte, ciò abbatte di gran lunga le sfide e le disobbedienze dei figli. Essi hanno bisogno di coerenza, non faranno mai ciò che il loro genitore non è in grado di fare per se’, ci imitano piuttosto che ascoltarci, per questo con gli adolescenti “predicar bene e razzolare male” non ha alcuna efficacia. In questo sono di grande stimolo per noi adulti ad essere autentici e leali con noi stessi per primi e in coppia, la quale è il perno del buon funzionamento della psiche dell’adolescente, che sia essa di genitori naturali, adottivi o acquisiti da separazioni e nuove famiglie, se la coppia è compatta e coesa l’adolescente ha un punto fermo fondamentale e regge meglio le nuove sfide e le insicurezze della propria fase dell’esistenza.

Quindi riassumendo, per i genitori: non facciamo fatica a fare tanti “braccio di ferro” con gli adolescenti, cerchiamo di ragionare e dialogare con loro, ascoltando anche le loro motivazioni, spiegare le conseguenze dannose dei comportamenti a rischio, valorizzare le loro qualità positive, dare apertura al dialogo: non è detto che siano in grado di dare subito delle spiegazioni dei loro impulsi, ma diamo loro il tempo di farsi un’idea e poi lasciamo aperta la porta al confronto.

Ma la cosa più importante per gli adolescenti è sicuramente vedere che i valori che i genitori portano avanti nella loro educazione sono vissuti con atti concreti nella vita quotidiana, questa coerenza tra parole e azioni, dà determinazione e forza ai genitori e sicurezza ai nostri ragazzi.

 

Sandrigo, 9 luglio 2018

Dr.ssa Emanuela pasin

Per appuntamento tel.333.9679689

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